Il Cortile aderisce:
In questi giorni sulla stampa italiana e francese si e’ sviluppata una campagna che mira a escludere la psicoanalisi dalla presa in carico di bambini e adolescenti autistici. Una campagna diffamatoria non certo nuova nei confronti della psicoanalisi, ma in questo caso ancora pi� odiosa in quanto non tiene conto del lavoro che in questo settore e’ stato ed e’ fatto da operatori del settore che hanno come punto di riferimento gli strumenti psicoanalitici.
Il “vento innovativo” che si vuole appoggiare con questa operazione e’ quello di considerare l’approccio cognitivo-comportamentale come l’unico atto ad affrontare le problematiche dell’autismo, relegato nell’ambito del deficit, quindi trattabile escusivamente con tecniche che prediligono il versante educativo e riabilitativo.
Per chi come noi, operatori che da sempre ci occupiamo del disagio dell’infanzia, dell’adolescenza e che nel nostro lavoro hanno da sempre incluso i genitori, ci ribelliamo con fermezza a questa operazione che si ammanta di falso scientismo e che ha come supporto le case farmaceutiche, che tanto sponsorizzano l’uso dei farmaci anche in eta’ evolutiva.
Ci facciamo portavoci di due petizioni che in questi giorni circolano in Italia e in Francia con l’obiettivo di porre l’attenzione degli operatori, ma anche dell’opinione pubblica, su tali tematiche che ovviamente non riguardano soltanto chi ne e’ implicato in prima persona, ma l’intera societa’ nella sua visione del mondo.
Vogliamo concludere con le parole di Luisa Di Biagio, affetta dalla sindrome di Asperger (inclusa nello spettro autistico): “La mia vita e’ stata molto difficile. Ho avuto un’infanzia tremenda e un’adolescenza peggiore. Una volta adulta la situazione e’ precipitata. Come si colloca tutto questo in un’ottica ottimista?…Cambiare la coscienza sociale e’ la sola strada per impedire che storie come la mia si ripetano all’infinito…Il mio sogno e’ che, anche per loro, un domani, possa esserci un ruolo nel mondo a prescindere dall’effettiva “utilita’” della loro competenza. Lo scopo di tutti coloro che sono coinvolti, per vari motivi nell’attuazione di questo storico cambiamento e’ quello di comunicare al mondo che le persone sono altro dall’apparenza, che ogni persona ha il diritto di rimanere se stessa pur acquisendo gli strumenti di base che ne favoriscano l’inserimento sociale e una dignitosa qualita’ della vita, e soprattutto che “educare” non vuol dire snaturare e piegare…L’aspetto meraviglioso di questa necessita’ di presa di coscienza del valore di ogni persona per quello che e’, credo sia espressa in modo brillante da N., un ragazzino Asperger di 11 anni in questo interessantissimo scambio con la sua mamma che si preoccupava di assicurarsi il suo benessere: “Non pensare ad alta voce, senno’ ti prendono per un tipo strano…”. “Ma io lo sono, mamma!””.
Il nostro compito e’ permettere che la “stranezza” di ciascuno abbia un posto nel mondo.
l’equipe del Consultorio di psicoananlisi applicata – Il Cortile
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